Mi sono sentito piccolo piccolo. Qui di fronte nel corso dei secoli, migliaia di Magi si sono genuflessi in adorazione. E io? Ho avuto sgomento di sì tanta imponenza divina. Ma quella lucina blasfema diciamolo, da osteria, ha rappresentato il mio faro nella bufera. Come quando da bambino, terrorizzato dal buio, mia madre accendeva una abat-jour che per me era una garanzia, un assist al domani. Quella luce sono io, ancora troppo angusta da impressionare gli Alogenuri argentei della volta celeste. Ma viva. Ravenna, Magi.ca la mattina.