Il mare. Ci si va per relax. Per cambiar colore e vedere emancipare quello degli altri. Ci si va per noia, per ritrovare la pace. Per capirsi, incontrarsi. Ci si va per litigare, separarsi. Ci si va per fare figli, per amarsi. Per abbuffarsi e smarrire l’equilibrio. Per non pensare, per cadere. Per rialzarsi e precipitare. Ci si va a vivere, alcuni a morire. Ed è strano, maledettamente strano che ci si vada per acquistare un orgoglio tricolore, quando tutto è bianco o nero. Decadente da più di una decade. Mare conduttore malleabile, oggi mi appari come una lastra di rame ossidato. Se ti tocco, se ti guardo, rischio la morte folgorato. Magnete. Temporale. Fondi, elidi. Le risposte che mi dai sono sempre quelle che non vorrei sentire. -male+mare. Ravenna/diapositiva marittima/valore in technicolor/tricolore sbagliato.