Fotograficamente è un esperimento forse riuscito male ( il primo e manco l’ultimo sarà ). Per un attimo mi sono sostituito a chi il mestiere lo ha saputo fare. Partendo dall’humus ho generato qualcosa di imperfetto come la natura umana. Dal pavimento ho assemblato tessere partecipanti la mia dimensione ideale. Ho incollato il mio cuore a pezzi, come la mano di un Dio invisibile ma operoso ha saputo fare con noi. Vi osservo in silenzio ché già troppe parole rimbombano dentro. Cadono dagli occhi restituendo il colore. La perfezione non esiste se non nell’unione di corpi farciti d’amore.