Metropoli-Tana
HENDRIX, LA VITA, IL ROCK E MIA MADRE
Ci sono vite, come la mia, che per un arco temporale consistente appaiono favole. Così rosa che ad un certo punto, guardandoti intorno, con tutto quell’ accadere, ti chiedi : “quando tocca a me? ”. Poi accantoni l’ipotesi della sfiga (per non svegliarla) e sorridi facendo finta di niente, fischiettando motivetti alla “canta che ti passa”, che al limite se ti sfiora, s’ attacca a qualcun altro. Così facendo vivi e passi i 36.
Ci sono vite, come la mia, che non le pieghi nemmeno imprimendoci sopra la gravità più grande che hai. Sicchè la gravità ha proprio un nome tutto suo. Si chiama rock’n’roll e nel rock si suppone che ad un certo punto, anche se sei a bordo pista del Velvet o del Vidia (non solo liscio in Romagna), se suona il tuo pezzo preferito, prima o poi si balla. E io che non ero portato, ebbene sì, ho pogato. 36, 42, 45 (Giocateli sulla ruota di Milano). Nonostante abbia i fianchi larghi, la vita mi ha provato. Mi ha messo a pecora e c’ ha fatto un giro. Non autorizzato sia ben inteso.
Da quando mio padre non c’è più, si pensava che mia madre fosse l’anello debole di famiglia.
“Chissà come farà, la vedova…”
Invece lei, allegra ma non troppo, anche con le ginocchia sbucciate, si è tirata su, giorno dopo giorno. Ha dispensato a tutti noi travolti dal dolore, sane dosi di fiducia, “pere” d’amore. Ha pregato, ha ascoltato, ha taciuto. Ha portato il rosario tra le mani prima che quel gesto fosse diventato di moda, prima ancora che Lauro iniziasse a cantare di “Domenica”.
Poco tempo fa, è arrivato un conto salato da saldare sulla sua scrivania. Lei che ha fatto? È andata dalla parrucchiera, perché ci vuole decoro se quel giorno per caso, è il tuo. L’ultimo.
Ma come ti sorprende la vita.
Ma quanto stupisce mia madre, che con un pezzetto di lei in meno, cammina per il corridoio.
Giunto sin qui sono sicuro che se impugnasse una chitarra, sarebbe in grado di suonarla con i denti (quelli finti), alla Hendrix. Oppure chissà, la brucerebbe….non le è mai piaciuto il diavolo.
Ed io che un po’ lo sono (lei lo sa), le voglio un gran bene.
Foxy Lady!