I palazzi dai musi duri, austeri. Una piazza grande come il deserto, tanto estesa da esprimere al meglio il concetto che la terra è davvero una sfera... che se lanci le palle degli occhi dalla parte opposta, non si vede un'anima, preferibilmente viva. Pare un circuito. Per me è stato un corto circuito. Così fastidiosa e dissimile dall'abbraccio della mia Cesena tradita con gusto. Eppure, spesso e malvolentieri ho imparato a trovarmi conoscendoti. A moti cadenzati, ho consumato gasolio, perché del resto non rimaneva più nulla. Progressivamente ho amato i tuoi spazi, facendo ordine dentro. Per te ho speso tutto quello che avevo: tempo, cuore, fatica, sudore.
GRAZIE
Sei stata uno dei migliori investimenti di e per la mia vita.
Sei una foto in bianco e nero perché ho spremuto i tuoi muri. Desaturato i mattoni. E i colori, quelli, me li tengo dentro.