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LA FINE DEGLI ANNI SETTANTA

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LA FINE DEGLI ANNI SETTANTA

Sono nato che gli anni di piombo non erano ancora finiti. Mio padre commesso in banca, obiettivo sensibile, mia madre a casa a tirar su la generazione futura, insomma  un mito ammerigano in salsa italiota. Un paio di marce in piazza con loro le ho fatte pure io sì, quelle per la pace. Stranamente non fumavano erba e avevano la capacità di allontanarci dal terrore, proteggendoci dalla polvere da sparo che si percepiva distinta a mezz’aria. E mentre il telegiornale delle venti faceva esplodere bombe, scoprivo in un cassetto una fantastica scatolina metallica. 
CANON CANONET 28 a telemetro. Bella, fulgente, fredda come la canna di una pistola. Sparava immagini (shooting in inglese), primo contatto con la fotografia, rigorosamente bianchennero che il colore sta solo nel mondo dei sogni. La Canon di Papà. Quanto l’ho cercata non accorgendomi delle rughe di lui. Perché cresci e il tempo è un mangianastri che stoppi solo quando scendi in cantina ad investigare. Dov’è ? Dannata Canon, devi essere mia, la mia arma segreta! Niente. Persa. Rapita, scomparsa. 
Qualche anno dopo, durato quanto un lampo di luce ( - una costante nella mia vita, cercare significato di fotografia - ) , scopro la musica accompagnata dai miei 15 anni. Regalo di compleanno? C’è bisogno di pensare tanto?? Squier Stratocaster rossa ( chitarra elettrica sottomarca della più blasonata Fender, quella che usava Hendrix per intenderci) con amplificatore. Non mi sono più fermato. La mia prima band “War Drums” ( metallo pesante come il piombo di prima), poi la seconda “Piedi Liberi”, ancorata ad un formativo rock cantautorale (vuoi non fartele le ossa con i pezzoni dei Nomadi?) ed infine il grande amore di sempre con i “Cardiopalma”, dove i brani uscivano chettelodicoaffare proprio dal cuore.
C’è una domanda che mi faceva spesso mio padre quando mi vedeva sull’uscio con la chitarra in spalla e che io ho sempre (mal) interpretato come una sfida, quasi una forma di derisione ed è questa: 
“ In du’ vêt ??“
Un pò come dire : “ stai perdendo tempo… che cosa credi di fare”.
E invece no. Non ho la maniera di verificarlo, ma credo volesse dirmi proprio il contrario. 
“Provaci, trova un obiettivo. Cerca la tua strada e non arrenderti mai che le sconfitte sono medaglie da indossare a testa alta. Che se ci metti un pezzo di te anche il talento assume un valore. IMPARA L’ARTE E NON METTERLA DA PARTE, BENSI’ AL CENTRO DELLA TUA VITA, CHE IN FIN DEI CONTI, QUALUNQUE DIREZIONE TU PRENDA, SARÀ UN CAPODOPERA”

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