Un uccellino mi ha suggerito di scattare qualche selfie... fermi tutti aspettate. Inorridisco alla sola pronuncia: SEL-F-I-E. Mi ricorda un distributore di benzina o alla peggio la casa di Manny Tuttofare. Ok riparto...

Un uccellino mi ha suggerito di elaborare qualche autoritratto sorridendo. È stato fatto un tentativo e il risultato è che ridere aspettando lo scatto, assomiglia molto a prendersi in giro un po’. Ci ho pensato, ho riflettuto sul fatto che è meglio non essere troppo austeri con sé stessi, che di camici bigi ne indossiamo già tanti. Che l'apparenza inganna e di monaci per strada se ne vedono sempre meno. Che in fondo tentare d'essere felice non è un delitto, ma un gioco virtuoso. Che la felicità va cercata prima di provarla. Che il primo a darti una mano sei tu...come sermonava Ferretti "sei tu, sei tu, sei tu che puoi darti di più" (cit.CCCP).
Le rughe fioriscono tra le guance sciolte, un pollaio scolpito all'estremità degli occhi. Le linee della vita sulla fronte a testimoniare che di pianti ne ho fatti ma se parliamo di bilanci, garantisco io, sono più i bei canti. Ci vuole orecchio per ascoltare la felicità e una sporta di coraggio per andarsela a prendere. Dentro.