Prime luci, s'alza il sipario. Fa così freddo che le dita sono fragili come gli alluci di una ballerina di cristallo. Sono solo su questo palco. Una brezza vivaldiana mi schiaffeggia il volto mentre penso alle mie quattro stagioni. A 40 anni non dovrebbe essere estate? Con un Grand Jeté ripercorro la mia opera prima, atto dopo atto. Alzo il mento al sole e comprendo che, nonostante sia autunno inoltrato io ho te, il mio lieto fine ad un inquieto vivere.