Ravenna, dinamiche sospese e ammalianti come i vapori che all’orizzonte si levano dalle ciminiere. Civettano con il cielo austero, reiterato dalla piallassa accanto alla Baiona. A tenere alta la tensione un traliccio che, alle cinque e trenta di mattina, come uno spaventapasseri scaccia le mie paure. Fanno compagnia gli automobilisti al ritorno dal turno in fabbrica. Sono catene di montaggio e scortano a nanna i loro cuori di ghisa ormai addormentati. Ravenna i suoi incredibili contrasti, fatti di pietre preziose sbriciolate e nature contaminate. Opera d’arte collettiva e disturbata. Fermento vivo. Che fascino di rusco e seta. Ravenna, bella la mattina.